L’area che ricopre la scatola cranica nell’essere umano viene definita cuoio capelluto o in alcuni casi cute dei capelli.

Il ruolo del cuoio capelluto è fondamentale nell’organismo umano, in quanto protegge il cervello (l’encefalo) e con i suoi capelli effettua una attività di filtro nei confronti dei raggi solari, regolando termicamente le attività cerebrali e proteggendo il cranio dai raggi UV.

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Il cuoio capelluto nel dettaglio

Il cuoio capelluto, chiamato anche cute dei capelli o scalpo, è costituito da tre differenti sezioni:

  • il tessuto cutaneo, che ulteriormente viene diviso ai fini tassonomici in:
    • epidermide, ovvero lo strato più superficiale della cute
    • derma, lo strato più profondo della cute, al di sotto dell’epidermide
  • il tessuto sottocutaneo o ipoderma
  • il muscolo epicranico

I capelli, in numero decisamente variabile da individuo ad individuo, nascono, vivono, risiedono e muoiono sul cuoio capelluto, che in realtà è pelle su cui crescono meno peli vellus e più peli terminali.

Il cuoio capelluto a livello di densità di follicoli piliferi, per la produzione sia di peli che di capelli, varia nel corso della vita dell’individuo:

  • alla nascita 1200 per cm²
  • dai 30 anni la metà, ossia 600 per cm²
  • dai 60 anni 400 per cm²

Mediamente poi è necessario sapere che di tutti questi follicoli solo uno su tre fa crescere e vivere un capello mentre i rimanenti producono peli vellus di dimensioni ridotte (massimo 2 cm), con pochissimo pigmento e molto fini ma che a livello percentuale coprono il cuoio capelluto in tutte le sue zone, anche dove sembra che vi sia una calvizie.

Globalmente si può dire che un cuoio capelluto sano ha una densità di capelli, in un giovane adulto, pari a 200/cm² ossia 120.000 capelli che, con il progredire dell’età, scenderanno drasticamente.

Nella cute dei capelli risiedono molte più ghiandole sebacee, per la produzione di sebo, rispetto al resto del corpo.

Vediamo le diverse sezioni del cuoio capelluto nello specifico

cuoio capelluto

Il tessuto cutaneo del cuoio capelluto

Il tessuto cutaneo della cute dei capelli si divide in due zone ben definite, l’epidermide ovvero la pelle a contatto con gli agenti atmosferici e il Derma.

Epidermide

L’Epidermide, tessuto epiteliale di rivestimento a contatto con l’atmosfera, è composto da cinque differenti strati di cellule (cheranociti):

  • corneo
  • lucido
  • granuloso
  • spinoso
  • basale

Lo strato germinativo più profondo, ovvero la membrana basale dove vengono prodotti i cheratinociti, è una sottile lamina cellulare di collegamento del derma (lo strato profondo del tessuto cutaneo) all’epidermide (lo strato più superficiale) con la funzione di regolazione delle sostanze nutritive tra derma e epidermide.

migliore integratore capelli I differenti cheratinociti abbiamo appena detto che vengono prodotti nello strato basale (o germinativo), quello più in profondità nell’epidermide. Pian piano poi risalgono verso la superficie della pelle di strato in strato e nell’arco di circa 28 giorni.

Nel cammini dei cheratinociti verso lo strato corneo avviene la sintesi di una proteina, la cheratina, che avrà funzione di protezione da agenti ambientali (caldo, freddo, radiazioni solari, etc) o sostanze (funghi patogeni, germi, polveri sottili, inquinanti, etc).

Questo continuo e ciclico processo di cheratinizzazione permette alla cute di rinnovarsi in quanto una volta arrivate in superficie, nella cute dei capelli, vengono espulse una volte morte e sostituite da nuove. Generalmente questo processo avviene in maniera impercettibile ma, nel caso delle anomalie del cuoio capelluto, il processo di rinnovamento cellulare aumenta e si velocizza producendo agglomerati di ammassi di cellule morte dall’aspetto di vere e proprie squame. Il fenomeno di desquamazione (la forfora) provoca prurito alla testa e disagio dato dalla perdita di materiale cellulare visibile ad occhio nudo.

Se alla desquamazione del cuoio capelluto si aggiungono complicazioni, a causa di una produzione errata di sebo o altri fattori, si potrebbe formare in alcuni soggetti la dermatite seborroica, una irritazione o eczema che causa bruciore e dolore al cuoio capelluto.

Derma

A livello del Derma possiamo trovare i vasi sanguigni che portano il nutrimento al bulbo pilifero e conseguentemente ai capelli. Grazie a questa vascolarizzazione avviene il processo che garantisce una corretta salute del cuoio capelluto. In particolare, nel Derma, si possono evidenziare i fibroblasti, cellule che producono una sostanza gelatinosa chiamata sostanza fondamentale con la funzione di filtrare gli elementi nutritivi apportati dalla microcircolazione sanguigna. Questo gel, di cui è impregnato in buona percentuale il derma permette al tessuto cutaneo di essere elastico e resistente, grazie ad una trama densa di collagene, elastina e fibre.

Sempre nel Derma si possono trovare i bulbi piliferi e le correlate ghiandole sebacee adibite alla produzione del sebo, necessario a creare un film idrolipidico per idratare e proteggere il cuoio capelluto. Nel caso vi sia una disfunzione nelle ghiandole sebacee si avrà una insufficiente produzione di sebo con conseguente cute secca e relativa esposizione del cuoio capelluto ad agenti ambientali e/o patogeni esterni.

Il tessuto sottocutaneo del cuoio capelluto

Il tessuto adiposo sottocutaneo (o ipoderma) è formato da tessuto connettivo in alta percentuale di adipociti, cellule adipose con funzione di sintesi biologica dei grassi.

Questo tessuto ha una consistenza spugnosa per isolare termicamente gli organi sottostanti e proteggerli da eventuali urti, ammortizzando e scivolando su di essi.

Nell’ipoderma possiamo trovare l’innesto dei follicoli piliferi mediante i quali il capello riceve gli elementi nutritivi fondamentale. Quando questi follicoli si infiammano si può incorrere in una patologia definita follicolite.

Il muscolo epicranico

Il muscolo epicranico, posizionato subito sotto all’ipoderma, è il responsabile del movimento del cuoio capelluto che porta la formazione di rughe sulla fronte e che amplifica la comunicazione non verbale negli esseri umani.

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